MAIELLA IN MOTOCICLETTA: TRA FAGGETE, LUPI E ORSI

Io, Mario e Roberto da un po di anni assiduamente, tempo permettendo, organizziamo assieme alle nostre compagne qualche viaggio per motociclisti. Il nostro punto di partenza è Vasto, dove abitiamo tutti quanti, una splendida cittadina adagiata sul golfo dei Trabocchi con un panorama dolcissimo sul mare e con la città vecchia raccolta sulla collina che scende verso l'Adriatico, preziosa per il suo patrimonio d'arte e il suo impianto urbanistico.

La scelta del nostro itinerario in moto odierno è caduta sulla Maiella, si è proprio qui alle nostre spalle, ma un giro al suo interno non lo avevamo mai fatto.
Il fascino della Maiella è dato dai suoi selvaggi valloni, veri e propri canyon, dai vasti pianori e dal susseguirsi di inghiottitoi, doline, anfiteatri morenici e suggestive grotte.

La Maiella conta 61 vette, di cui più di trenta oltre i 2000 metri e rappresenta una delle zone intatte più belle d'Italia dove vivono animali ormai divenuti rarissimi: dal lupo, all’orso bruno marsicano, al camoscio, al cervo, al capriolo, alla bellissima lontra, al diffidente gatto selvatico.
Se si è fortunati nel cielo si può scorgere il volo maestoso dell'aquila reale, dell’astore, del falco pellegrino, della poiana e di notte del gufo reale.

Attrezzati di tutto punto, valige laterali, borsa serbatoio e l'abbigliamento giusto per una gita in moto della durata di un week end in una zona che può presentare tempi miti, ma anche improvvisi abbassamenti di temperatura partiamo in direzione nord costeggiando il nostro bel mare a Borgata Marina.
Da li deviamo a sinistra verso l'interno in direzione di Sant'Egidio, Piane d'Archi Quadroni, sfioriamo Casoli abbarbicata come una gemma sulla collina.

Le montagne si fanno sempre più vicine e il paesaggio lentamente cambia e a Lama dei Peligni entriamo nel parco nazionale della Maiella.
Su una strada ricca di curve con pochissimo traffico, in un ambiente idilliaco, ci divertiamo con le nostre moto, che ci permettono una libertà senza uguali e un contatto diretto con la natura.
Pochi chilometri e siamo a Palena dove la valorizzazione del patrimonio culturale, la tutela dell'ambiente, la cultura dell'ospitalità, la qualità della ricettività, della ristorazione e dei prodotti tipici le hanno meritato la bandiera arancione del marchio di qualità turistico ambientale.
Anche noi ci fermiamo a Polena, in un ristorantino al bordo della strada pieno di mille sorprese dove lenire i primi morsi della fame.
Una signora gentilissima ci porta dei buonissimi crostini con la scamorza seguiti dai cavatielli con la ricotta, frittata di asparagi selvatici, agnello cacio e uova, carciofi ripieni e per finire della sfogliata di mele. Il tutto annaffiato con del buonissimo Montepulciano d'Abruzzo. Prezzo modicissimo, da tornarci.

Da Polena a Pescocostanzo la strada è uno spettacolo unico, curve, tornanti, brevi rettilinei, tra bellissime faggete interrotte ogni tanto da squarci panoramici ineguagliabili.
Sosta d'obbligo in questa bellissimo paese che rientra nell'esclusivo club dei Borghi più belli d'Italia. Pescocostanzo è tra i comuni a più alta quota in Italia. Difficile immaginare un centro di così piccole dimensioni e in posizione così elevata che raccolga in sé tanti elementi di importanza storica, artistica e culturale.

Il nostro itinerario continua, superiamo Roccaraso e infine giungiamo nella struttura agrituristica dove passeremo il week-end, a riposarci, mangiare e inoltrarci con le nostre moto nei sentierini della Maiella.